TherHangPiano Project
"Nuovo è ciò che vi è di piu antico" (Delacroix)
La ricerca di sonorità differenti, come pure lo è il tentativo di dare una forma a queste sonorità è ciò che scaturisce una musica, se l'espressività le guida.
Convinti che questa ricerca sia personale ma che allo stesso tempo si muova dai/sui passi della tradizione cui apparteniamo, abbiamo creduto opportuno farla iniziare da quel che già esiste (è esistito) impiegando le nostre energie creative nel tentativo di darle una forma che sentissimo nostra (piuttosto che nuova) nel tempo presente.
Esplorando ciascuno il proprio ambito, la propria soffita dei ricordi, abbiamo trovato alcuni reperti di valore ed attorno ad essi abbiamo tessuto una trama di fili (anche elettrici) per costruire un contesto che mettesse a proprio agio sia noi ed il nostro bisogno di esprimerci che il nostro sentire attuale, cosi ricco di suasioni provenienti da altre tradizioni e culture musicali.
Hanno preso cosi vita sia i suoni che le forme che si sono espresse in TherHangPiano.
Come in un racconto, i personaggi hanno preso vita con il loro carattere (la trama "è" il personaggio) e ci hanno suggerito ed indicato sentieri e passaggi; posto interrogativi; proposto sfide.
Questi i protagonisti:
Theremin (Davide Liuni)
Il primo strumento elettronico mai creato.
Concepito e realizzato a inizio '900, non ha bisogno di essere toccato per suonare. Sensibile al corpo del musicista nelle spazio ed alle variazioni del campo magnetico indotte attorno, puo essere suonato muovendo il corpo e dando forma allo spazio che lo circonda.
Il suono, riccamente utilizzato negli anni 60-70, è riconoscibile e fu plasmato a creare una timbrica vicina a quella di una voce (il Theremin Vox, inizialmente chiamato) ebbe tra i suoi virtuosi alcuni capaci di interpretazioni del repertorio colto occidentale (ad es. Bach interpretato da Clara Rockmore).
Tuttavia, filtrato e modificato, abbiamo creduto bene utilizzarlo secondo le sue peculiarità , fatte di glissandi e vibrati, che lo fanno espressivamente riconoscibile ed intenso espressivamente ad un tempo.
Ma mai distante, come talune timbriche elettroniche attuali amano essere.
Hang (Francesco Agnello)
Uno degli ultimi strumenti (acustici) mai creati.
Frutto di studi recentissimi in Svizzera, genera suoni che sembrano provenire da antiche tradizioni. Pur essendo legato alla categoria delle percussioni intonate (come gli "Steel drums"), la tecnica costruttiva artigianale attenta alle risonanze interne ed alla generazione di armonici per simpatia ne fanno uno strumento in cui la tecnica di esecuzione è ancora in divenire.
Il virtuosismo strumentale dell'esecutore può dunque esprimersi nel dare forma non solo ad un suono, ma ad un repertorio che non si è ancora evoluto.
Piano (Davide Liuni & Piero Grassino)Pleyel
Antesignano del moderno pianoforte a coda, rappresenta un percorso abbandonato dalla moderna tecnica costruttiva, che ha piuttosto privilegiato la praticità e la stabilità dell'accordatura.
Quando Ignace Pleyel lo creò, nel 1869, scelse di perseguire la massima sensibilità e trasmissibiltà dell'espressione del musicista, concependo una meccanica interna chiamata "à chapeau de cappucin" (cappello del cappuccino):
"Erhard c'est beau; Steinweg (attuale Steinway) c'est parfait; Pleyel c'est Pleyel" diceva Chopin nei diari.
Recuperando il Pleyel n°49822 con Piero Grassino, ci siamo proposti di recuperarne il suono come qualcosa di attuale attraverso un'accordatura spettrale basata sulla serie degli armonici naturali corretti ad hoc per risuonare attorno a quelli generati dall'Hang.
TherHangPiano Live
Durante il Festival d'Avignon 2007, TherHangPiano ha preso forma nella Chapelle de l'Oratoire (ampio e risuonante spazio ellittico, in pietra arenaria, inizialmente concepito come se del coro dell'Episcopato).
Nello spirito iniziale, durante il mese di rappresentazioni ci è sembrato appropriato mescolare le risorse e le espressioni con coloro che intendevano la musica come ricerca continua:
ospiti musicisti ogni sera differenti sono stati invitati a condividere l'eperienza davanti ad un pubblico numeroso fatto di persone tornate piu volte, consapevoli che ogni spettacolo avrebbe generato timbri e forme differenti.
Dijeridoo, violino, chitarra ed anche voce si sono avvicendati sulla scena, sempre facendo della ricerca del suono e della forma da dargli il proprio teatro della memoria, esprimendo se stessi ed ascoltando gli altri.
TherHangPiano è stato dunque fonte e foce, alveo di corsi e discorsi, mantenendosi in ascolto suonando. |